Ci sono uomini di mare e uomini di montagna a cui l’ambiente prima o poi scolpisce la faccia. Io sono un uomo di collina e alle grandi avventure e alle scalate preferisco le buone mangiate. Di solito il territorio collinare è adatto alla vite e, se coltivare la terra in collina è più duro, vedere il mondo da mezza altezza ti aiuta a capirlo meglio senza sentirti troppo distante. La collina è il mio modo di vivere e le mie colline sono quelle del Monferrato.
Sono le onde, ora dolci ora scoscese, di un mare verde dalla pace inesauribile; non sono tutte una vigna come nelle Langhe o in Toscana ma, anche diversamente coltivate, sanno lasciare spazio ai boschi e ora, a completare questa raccolta dei beni della terra, è tornato l’ulivo.
Dico tornato perché a inizio Novecento faceva sicuramente parte delle colture regionali, poi abbandonato a causa di qualche drastico irrigidimento del clima, come si vede nella toponomastica di molte località in cui l’olivo è in qualche modo presente. Olivola è un piccolo ed affascinante paese del Monferrato Casalese in pietra da cantoni, di soli 110 abitanti a 280 metri di altezza, su un colle a metà strada tra Casale Monferrato e Alessandria. A ricordare l’attività olearia, oltre al nome, ha anche nello stemma comunale un ramo d’ulivo.